In Puglia il trullo, in Gallura lo stazzo. Molto più di un immobile, un pezzo di storia da comprare e restaurare a propria immagine se si ama la Sardegna e le sue suggestioni fatte di magie e incanti paesaggistici senza tempo. Affacciati sul mare o sparsi come perle nel tessuto delle colline galluresi, gli stazzi si prestano a una rivisitazione di spazi e arredi in chiave moderna, senza rinunciare al fascino secolare che li avvolge rendendoli unici nel firmamento immobiliare dell’isola. Se anche voi siete attratti dal sogno di possederne uno scoprirete che acquistarlo e ristrutturarlo a regola d’arte non è un’impresa impossibile.
Tra gli immobili di pregio in Sardegna spicca Lo Stazzo Gallurese
Lo Stazzo, “lu stazzu” in dialetto gallurese, dal latino “statio” (letteralmente stazione, luogo di sosta), nasce agli albori del Settecento come podere pastorale. Per stazzo, infatti, non si intendeva solo la casa del contadino, generalmente umile e a “capanna” fatta di pochi ambienti promiscui e spartani, ma anche il terreno circostante che spesso si estendeva per centinaia di ettari nello sconfinato paesaggio sardo costellato di pascoli, picchi d’altura e affacci mozzafiato su un mare smeraldo. Oggi quel microcosmo chiuso e autarchico non esiste più, ma le sue suggestioni sopravvivono negli stazzi o quel che ne resta che altro non aspettano che essere riportati a nuova vita. Come? Vediamolo insieme.
Come ristrutturare uno Stazzo Gallurese senza snaturarlo
Qualche consiglio per ristrutturare questi antichi rustici tipici galluresi e riportarli allo splendore di un tempo con un tocco di classe e modernità.
Avete trovato il vostro stazzo Gallurese del cuore o lo state ancora cercando? Nella seconda ipotesi non perdete altro tempo, ma affidatevi a chi può guidarvi con passione, competenza e professionalità alla scoperta degli angoli più nascosti e suggestivi della terra di Gallura. Nel ventaglio di proposte immobiliari selezionate da Smeralda Real Estate non sarà difficile imbattersi in uno stazzo da sogno. Se poi dovesse presentarsi vecchiotto e malandato, niente paura, ecco qualche idea per farlo rivivere senza spendere una fortuna trasformandolo in un paradiso con la vostra impronta dove rifugiarsi in santa pace, lontano dalle fatiche e dai clamori della vita di tutti i giorni.
Partiamo dalla struttura originaria, semplice e austera, di questo immobile tipico gallurese, nato originariamente come ricovero pastorale intessuto di pietre locali e intelaiature lignee di castagno o ginepro con sostrati di cannucciato per la copertura a coppi o tegole.
Per quanto fosse elementare la disposizione degli spazi nello stazzo era tutto al suo posto: gli ambienti potevano essere mono o bilocali, ma completi di pertinenze adibite alle attività degli allevatori, dallo scantinato alla stalla. L’atmosfera di questi rustici ancora oggi pervade la location degli antichi stazzi, dentro e fuori. All’interno di quelle vecchie mura si percepisce ancora l’odore d’arrosto che esce da “lu furru”, il forno usato anche per la cottura del pane fatto in casa. Basta chiudere gli occhi e immaginare di ricreare sprazzi di quotidianità rurale, il cesto di frutta, la brocca per l’assaggio del mosto fresco di vendemmia. Non dimentichiamo che lo stazzo Gallurese era un mondo a sé dove chi lo abitava aveva tutto ciò di cui necessitava, dalle verdure dell’orto alla frutta di stagione, senza contare le prelibatezze delle carni nostrane. Oggi, anche se quella microeconomia autarchica è tramontata, è rimasta la passione per il bio e le produzioni ecosostenibili che potrebbero fare da sfondo anche alla produttività di uno stazzo moderno.
Ville in Vendita in Gallura? Fatevi tentare dal fascino di una Stazzo Gallurese da restaurare
L’alternativa più gettonata per un investimento immobiliare in Sardegna è l’acquisto e riqualificazione di un antico stazzo. Nel paesaggio a tratti fiabesco del nord Sardegna si ergono questi maestosi rustici, isolati o accorpati nelle “cussogghie”, antichi villaggi popolati da piccole comunità di pastori e contadini, vere e proprie famiglie accomunate da rituali di un’antica quotidianità scandita dal forte legame con la terra di Gallura.
Che c’è di meglio che acquistare un immobile da restaurare a modo vostro? Se l’immobile in questione è, poi, uno stazzo gallurese la ristrutturazione si veste di creatività e passione. Come? Ecco qualche dritta “fuori dal coro” per il restauro di uno stazzo che passa da un iter di interventi di natura tecnico-progettuale.
Innanzitutto, nel recupero edilizio e architettonico di questo genere di edifici rustici “sui generis”, non si può prescindere dalla conoscenza del territorio che li ospita e delle loro caratteristiche strutturali. Ecco, in sintesi, le peculiarità da tenere presenti per partire con il piede giusto nella ristrutturazione di un tipico stazzo gallurese:
- Planimetria
- Struttura
- Scelta dei materiali
- Progetto d ristrutturazione
Si parte dalla pianta e dalla forma della struttura che vanno rispettate pur nell’ottica di una rivisitazione costruttiva, con l’ausilio di materiali antichi e innovativi al tempo stesso. Se è possibile si consiglia il riutilizzo di materiali di risulta, come il pietrame originario e le coperture che impiegavano anticamente, oltre alla fitta rete di travi e travetti costitutivi dei solai, i tipici cannucciati sottostanti al sostrato di tegole del tetto a capriate, una sorta di coibentazione naturale “ante litteram”.
Le planimetrie degli stazzi non differiscono granché da uno all’altro, essendo caratterizzate da una semplicità di base che accomuna un po’ tutti i rustici di questo tipo, anche se differenti per location e struttura.
Che sia in buono stato piuttosto che un rudere ridotto ad una manciata di pietre la tipologia litica dell’area gallurese riporta al granito, usato in forma di blocchi o frammenti per i muri o l’impiantito, con l’aggiunta secondaria di altri materiali pietrosi tipici del territorio sardo, dal basalto alla trachite. Li troverete nel tessuto litico delle facciate e dei poderosi muri portanti degli antichi stazzi galluresi, come un marchio di fabbrica da tenere vivo anche e soprattutto durante e dopo il restauro.
Restauro sostenibile con un mix di antico e moderno
Un recupero conservativo di questi immobili dalla forte valenza storica non può trascurare il binomio antico-moderno, un accostamento di stili che senza cancellare le tracce originarie può rappresentare un valore aggiunto. Per riportare un vecchio stazzo Gallurese a nuova vita si può fruire anche dei benefici tecnici ed ecosostenibili offerti dalle odierne progettazioni.
Dopo un’analisi preliminare in grado di fornire un quadro d’insieme sullo stato dell’immobile e le priorità da mettere in atto per il suo recupero, si entra nel vivo della ristrutturazione sempre nel rispetto della vocazione agro-pastorale dell’immobile. Nel caso degli stazzi si interviene su un contesto promiscuo che include realtà differenti, ma legate a doppio filo alla loro funzionalità primigenia, dal dualismo “casa-terra” alle tipicità del territorio coltivato o vocato a pascolo. In questo senso il ripristino architettonico di edifici del genere deve far leva su un campionario di interventi architettonici e progettuali funzionali alle tradizioni, alla storia e alla produttività locale, ma sempre con un occhio rivolto alla creazione di insediamenti di nuova generazione, fortemente caratterizzati da spinte innovative improntate a uno sviluppo sostenibile.
Un recupero nel segno della memoria storica
Quando si intraprende il recupero edilizio e architettonico di un immobile come lo stazzo gallurese bisogna capire che non si interviene su un rustico qualsiasi, ma si va a mettere le mani su un pezzo di storia che tramanda da secoli un ricco bagaglio di tradizioni e mestieri sardi. Ecco perché è fondamentale porre attenzione alle prime tecniche costruttive da cui prendere spunto per riportare lo stazzo al suo antico splendore. Nell’impresa di far rivivere questo antico rustico vanno messi in conto i muri a faccia vista, i pavimenti in pietra, i soffitti lignei e tutto il contorno esterno della macchia mediterranea. Una gara di interventi tra il dentro e il fuori destinati a ricreare atmosfere perdute, che tengano in dovuto conto i materiali originari, il rispetto volumetrico e le proporzioni degli ambienti interni ed esterni. Solo così lo stazzo potrà tornare a parlare dopo secoli la sua lingua, anche se farcita di neologismi dovuti a un ripristino architettonico rispettoso del passato ma al passo con i tempi.
In questo senso la memoria storica può essere la spinta propulsiva in grado di far rivivere anche in chiave architettonica l’edificio restaurato restituendogli le antiche funzionalità da giocare nel presente e con uno sguardo al futuro.
Scopri quindi il ventaglio di offerte immobiliari selezionate da Smeralda Real Estate per farti rivivere la magia di un lontano passato, quello in cui lo Stazzo era al centro della vita Gallurese.