Spiagge incontaminate, acque limpide e cristalline, scorci capaci di raccontare i passaggi di civiltà storiche lontanissime: tutto questo e tanto altro ancora è la Gallura, lo splendido territorio che coincide con l’angolo a nord-est della Sardegna. Alla bellezza dei panorami si unisce una storia complessa e articolata, che si snoda lungo diversi millenni e varie civiltà, lasciando intatta l’anima più genuina e autentica della popolazione locale. Pochi altri luoghi al mondo possono competere con la ricchezza culturale e paesaggistica della Gallura, un territorio che vanta un carattere unico. In questo articolo puoi ripercorrere le tappe salienti di una storia lunghissima fino alla centralità attuale per il comparto turistico sardo, come dimostra del resto la presenza di tantissime opzioni ricettive, tra cui hotel, residence e ville esclusive sia in affitto che in vendita.
Una terra dalle origini antichissime: la Gallura degli albori
La Gallura è un’area storica situata nella zona nordorientale della Sardegna, che è delimitata a sud dalle vette del Monte Limbara, mentre il confine occidentale coincide con il fiume Coghinas. All’interno del territorio della Gallura vengono fatte rientrare oltre venti località molto conosciute da tutti gli amanti delle bellezze sarde. Nella Gallura sono infatti comprese – tra le altre – Golfo Aranci, Palau, Olbia, Trinità d’Agultu, Vignola, San Teodoro e le isole di Caprera e de La Maddalena. Oltre a ospitare alcuni dei luoghi più suggestivi di tutto il Bel Paese, quest’area della Sardegna è rinomata per le testimonianze lasciate da diverse civiltà sin dall’Età del Bronzo e del Ferro. Risalgono infatti al Neolitico le prime tracce della presenza dell’uomo in una terra fertile legata da tempo immemore alle coltivazioni agricole. I motivi per i quali la Gallura ha da sempre attirato le popolazioni primitive e tutte le civiltà più sviluppate che si sono susseguite nei millenni riguarda la vastità di risorse naturali presenti sul territorio. Nell’origine del nome Gallura si ritrova una tra le ragioni che hanno attirato maggiormente le civiltà che si sono alternate nel controllo di questo territorio. Dalla lingua autoctona, infatti, il nome potrebbe essere tradotto come “roccioso”, indicando una caratteristica che appare evidente agli occhi di chi ammira il panorama locale. La grande prevalenza di pietre e distese di sassi, levigate dall’azione del mare e del vento, denota l’abbondante presenza di roccia in gran parte granitica. Quest’ultima viene estratta per essere trasformata e utilizzato nel settore dell’edilizia e dell’architettura. Nel corso dei secoli quest’area della Sardegna risente delle influenze di vari popoli, che lasciano tracce tutt’oggi riscontrabili nella lingua e nella cultura. Ciò emerge ad esempio nei vocaboli del gallurese, che ricordano la lunga dominazione degli Aragonesi tra il Rinascimento e la ricostituzione del Regno di Sardegna sotto i Savoia.
Ripercorrere la storia sarda tra resti archeologici unici al mondo
Per visitare i resti archeologici dei Nuraghe, custoditi con rispetto e orgoglio dalla popolazione, è possibile recarsi nel comune di Arzachena. Qui si trovano i Nuraghe La Prisgiona, nonché le rinomate Tombe dei Giganti, monumenti funebri eretti quasi 3500 anni fa. Un altro monumento interessante risale sempre all’Età del Bronzo: si tratta di Nuraghe Maiori, situato a Tempio Pausania, che per grandezza e valore è uno dei più importanti di tutta la Gallura. Nel periodo dell’espansione dell’impero romano, successivo agli insediamenti dei Fenici, la Gallura venne conquistata, entrando a far parte dei territori sotto il controllo dell’odierna capitale, in virtù della facilità di collegamento con la penisola. Chi è interessato a scoprire i resti della dominazione romana può visitare l’acquedotto di Sa Cugittula nei pressi di Olbia. Nella città più grande della Gallura si trova inoltre il Museo Archeologico, perfetto per quanti vogliono ottimizzare la scoperta del lungo passato sardo anche con poco tempo a disposizione.
Tra folklore ed enogastronomia: le anime della Gallura
La Gallura riesce a dischiudere i propri segreti anche a tutti coloro che sanno guardare al di là delle incantevoli spiagge e isole. Chi vuole scoprire le mille sfaccettature della cultura sarda, a metà strada tra leggenda, folklore e storia, il territorio ospita il Museo del Banditismo di Aggius, ideale per ripercorrere le vicende dei briganti che dominavano quest’area durante il periodo spagnolo. Qui è possibile ammirare da vicino armi da fuoco e reperti autentici di un lasso di tempo tanto affascinante quanto misterioso. La Gallura è intrisa di miti, a lungo raccontati a voce e oggi codificati grazie all’impegno degli enti e delle associazioni locali. I nuclei familiari più tradizionali galluresi tramandano tutt’oggi un racconto avvolto nel mistero, che vede come protagonista la Femina Agabbadora di Luras. L’origine del mito risale probabilmente sempre al periodo della dominazione spagnola, come si evince dalla similitudine tra l’aggettivo e il termine acabar che significa “mettere fine”. Secondo la leggenda la figura di questa donna infatti avrebbe utilizzato un martello in legno di ulivo, albero molto diffuso nella zona di Luras, per porre fine ai dolori delle persone affette da malattie terminali. Nel museo a lei dedicato è possibile scoprire le radici di questa leggenda, così come tante altre usanze della popolazione gallurese. Dal punto di vista enogastronomico la Gallura vanta specialità che rendono omaggio alla lunghissima tradizione dei pastori e degli agricoltori. Gli ingredienti poveri assumono sapori straordinari in particolar modo nei primi piatti, come ad esempio nella zuppa gallurese a base di pane raffermo e pecorino stagionato, che viene cucinata al forno, nonché negli gnocchi galluresi. L’abbinamento classico tra formaggio e miele viene interpretato in Gallura nella versione della Mazza Frissa, un impasto dalla consistenza simile alla besciamella a base di panna e semola, che può essere servito con il miele, le fave in padella, nonché come condimento per gli gnocchetti. Le carni sono principalmente l’inconfondibile maialetto, l’agnello e il capretto accompagnati da verdure locali. Tra i vini spicca il fresco Vermentino di Gallura, un bianco la cui qualità è valsa la denominazione DOCG, ideale per accompagnare i piatti di pesce.
Ville esclusive, turismo e non solo: la Gallura contemporanea
Al giorno d’oggi la Gallura vanta alcune tra le destinazioni più amate da parte dei turisti italiani e stranieri, oltre a essere un riferimento per l’estrazione e la trasformazione del granito e del sughero a livello nazionale. Dagli anni Sessanta, periodo nel quale ha iniziato a farsi conoscere la proposta turistica della Costa Smeralda, questo territorio ha conosciuto un crescente e progressivo potenziamento dei collegamenti. Uno scalo portuale e aeroportuale di grande rilevanza come Olbia è il centro nevralgico del quale si snodano infrastrutture che permettono al settore turistico di eccellere. La Gallura moderna rappresenta dunque un’ulteriore evoluzione di una storia millenaria, capace di adattarsi alle peculiarità delle diverse civiltà che l’hanno attraversata, pur mantenendo un carattere unico e immutabile. Le tantissime sfumature che arricchiscono il panorama culturale di questa zona si affiancano a un paesaggio straordinario nel dare vita a un luogo dove trascorrere le vacanze diventa un piacere. Il contesto sempre più esclusivo della Costa Smeralda attira persone che amano concedersi lussi autentici, vivendo a contatto con la natura e assecondando ritmi più lenti. Chi vuole godere inoltre della massima privacy per immergersi ancora di più nel fascino della Gallura può prendere in affitto una villa privata, preferibilmente dotata di piscina, giardino e altri comfort. Questo tipo di sistemazione si rivela un’opzione indicata per vivere un periodo di vacanza davvero rilassante, che rinfranca il corpo e nutre la mente.
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